Domenica 23 maggio 2021
In occasione della residenza d’artista del collettivo Aterreterra (Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla).
Durante il primo simposio del progetto di residenza d’artista, tenutosi nell’azienda agricola Vanessa Cardui sotto il grande ulivo, si è creata subito tra i partecipanti quell’atmosfera rara che si instaura quando un gruppo di persone si riunisce per pensare insieme che è in effetti il principio della creazione, grazie anche alla presenza dei due artisti. Il dialogo con la natura è un campo aperto e un viaggio che ci porterà da qualche parte che ancora non conosciamo.
Fabio – Quando abbiamo iniziato a mappare il terreno, ci siamo chiesti perché lo stessimo facendo. Poi ci siamo detti che se fossimo riusciti a creare un piccolo orto che non avrebbe escluso gli altri esseri viventi, sarebbe stato un successo. Ma non possiamo saperlo prima, perché non si può guidare il processo.
Luca – Qui lavoriamo in una zona agricola e se guardiamo sotto gli alberi, troviamo delle zone di biodiversità, con tanti piccoli semi portati dagli uccelli. E il nostro piccolo orto è sotto l’ulivo, insieme ad altre forme di vita animale e vegetale, come un piccolo ruscus e una roverella che non sarebbero potuti nascere se i semi fossero caduti in mezzo al campo. Sarebbe bello se l’osservazione delle relazioni tra le piante catalizzasse anche le relazioni umane.
Fabio – E’ bello che la discussione su quello che è una piantina, abbia aggregato noi esseri umani. Ieri sera si è aggiunta un’altra relazione, è passata una volpe davanti la porta di casa ed è salita sul gelso.
Maria Rosa – Ho condiviso le prime nespole con gli uccelli, perché mangiavo la metà che rimaneva attaccata all’albero.
Fabio – Ed è un po’ lo stesso processo che guida il nostro orto. Qui gli uccelli mangiano i frutti insieme a noi e in questo modo ci mettiamo in collegamento con loro e restiamo in contatto, lasciando qualche frutto anche a loro. Che è poi il principio della condivisione. Mi ricordo che mio nonno metteva i CD per spaventare gli uccelli.
Luca – Quando tu Maria Rosa parlavi poco fa degli uomini raccoglitori e ricordavi il passaggio all’agricoltura, mi è venuto in mente che la prossima volta vorrei portare un peperoncino nero atzeco e Fabio un’agave. L’ìnula per esempio è una pianta che ha dei parassiti che attaccano la mosca bianca dell’ulivo e lo aiuta a proteggersi. E’ il ciclo della lotta integrata. E se ci sono più piantine, ci saranno più insetti e si creerà una catena di solidarietà tra le diverse specie. L’osservazione delle relazioni tra piante e insetti porta a una consapevolezza che cambia il modo di coltivare e il modo di porsi di fronte alla complessità. Ma questa richiede un tempo di osservazione vicino alla contemplazione.
Pippi – Condivido questi pensieri anche perché questo spazio è stato creato per questo. E gli asini possono mangiare le fronde basse degli ulivi, perché in questo modo sono liberi e felici. C’è un controllo che asseconda i ritmi della natura.
Maria Rosa – L’arte aiuta questo processo di consapevolezza.
A fine incontro, una partecipante ha scritto – “E’ stato interessante e armonioso stare insieme, con una bella energia sotto gli ulivi con la luna quasi piena”.
Aterraterra per Azienda
Agricola Vanessa Cardui,
Comune di Collesano (PA)
23 maggio 2021, sotto il grande ulivo.




